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L' USO DI SOVRACCARICHI USATO IN MODO INADEGUATO

Attualmente, in qualsiasi disciplina sportiva (professionistica  ed amatoriale), come pure nella società moderna, l’uso dei sovraccarichi è diventato parte integrante della vita di milioni di individui in tutto il Mondo.
Purtroppo, questo mezzo efficacissimo viene utilizzato in modo inadeguato non solo da chi frequenta una palestra commerciale, ma anche da  molti  operatori del settore e dagli atleti stessi.
Questa affermazione è confermata dall’aumento esponenziale degli infortuni  - non da trauma diretto - nello sport  e dai paramorfismi  sempre più evidenti nei giovani e meno giovani frequentatori di palestre. Il corpo è una struttura geometrica complessa soggetta a forza di gravità che tende ad alterarne il baricentro.

Per sua natura il sistema muscolo-scheletrico deve avere un rapporto corrispondente tra la fase statica e la fase dinamica, generando quindi compensi che provocano alterazioni strutturali. Quando ci si approccia ad un peso, dobbiamo assicurarci che il corpo abbia i requisiti(articolari) necessari  per essere potenziato in piena sicurezza.
Si tende a dare per scontato che il corpo riesca senza impedimenti  a gestire i propri segmenti corporei  negli atteggiamenti  basilari, corpo teso e carpiato ( sovraccarico intrinseco) Di conseguenza ,non si considera il fatto che non tutte le strutture sono in grado di sopportare ed opporsi ad un peso( sovraccarico estrinseco).

In qualsiasi disciplina che prevede l’uso di sovraccarichi (bodybuilding, weightlifting , powerlifting, calisthenics , crossfit e potenziamento sportivo specifico), l’integrità della struttura deve essere preservata attraverso la valutazione ,a priori, di 3 parametri  fondamentali : mobilità passiva (massimo range motion articolare) Attivazione statica (capacità di mantenere un’ampiezza articolare adeguata senza compensi) Fase dinamica (utilizzo dei distretti muscolari specifici per un determinato esercizio).

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L'articolazione scapolo omerale nell' esercizio di strappo

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